sabato 24 maggio 2008

..e il caos cominciò così..

E' giunto il momento di pubblicare l'origine dei miei squilibri mentali.
Basta, ho deciso, vuoto il sacco.

Ho sempre frequentato scuole private cattoliche, università esclusa. Non si sa bene come, la mia formazione è stata sempre seguita da un ambiente altamente ecclesiastico, a partire dall'asilo, passando per le elementari (suore per entrambi), continuando per scuola media inferiore e superiore. Tutto questo mi ha resa una persona vagamente mistica e squilibrata, con meno identità religiosa di quanto si possa credere e tanta curiosità verso le domande esistenziali del tipo:
"chi siamo..?"
"qual è il senso della vita..?"
"che mutande ho indossato oggi..?"


Ma il punto non è tanto questo.
I miei si sono impegnati e hanno pure speso per darmi un'istruzione in ambienti tranquilli e sicuri, a loro avviso....peccato che il primo step, l'asilo, l'abbia passato con un'insegnante psicopatica, ovvero Suor C.F. (ci tengo alla privacy), e da lì ho trovato una strada in discesa.
vertiginosa.
un precipizio insomma.

La suddetta Sorella innanzitutto aveva alcuni problemi di "dottrina", abbastanza consistenti se si pensa alla sua scelta di vita: in realtà credeva fermamente nella reincarnazione e nell'anima dei vegetali.
E fin qui tutto ancora-ancora poteva andare bene, se non per il fatto che coinvolgeva anche noi povere anime innocenti nelle sue fantasiose elucubrazioni spirituali....
In definitiva pensava che IO fossi la reincarnazione di Santa Chiara e il mio vicino di casa, per osmosi, San Francesco.
Perchè Santa Chiara? ..per il mio amore per tuutti gli animaletti e perchè da piccola avevo dei bellissimi boccoli dorati.

si, avete letto bene, boccoli dorati.
e si, anche io penso di essere un O.G.M mutante.








Sta di fatto che Suor C.F., che forse aveva scambiato la bibbia per un libro Harmony, non si capacitava di come due bei ragazzi come San Francesco e Santa Chiara non si fossero sposati (?).

...e fu così che venne celebrato il rito:
io vestita da profuga con strani teli beige che ricordavano più un burqa che un vestito da sposa, il mio vicino di casa "en mise" da fraticello.
Roba da guerra santa istantanea.


..Tutte le bambine sognano il giorno del matrimonio.
Io l'ho realizzato subito, anche se non pensavo che sarebbe andato esattamente così.

Si insomma ragazzi,
sono una donna sposata.
e da una ventina d'anni, pure!

venerdì 16 maggio 2008

status updates (la dura vita del designer di servizi)

[...]
e il progetto
va bene
non va bene
va bene
non va bene
va bene
non va bene.

..domani è un altro giorno.
di merda.

haha :)
ma ora tutto appost'
:)

mercoledì 14 maggio 2008

Internet

It doesn't make you stupid.
It just makes your stupidity more accesible to others.

lunedì 12 maggio 2008

..ma ho chupito bene?

Ora vi voglio raccontare la mia esperienza come
"ragazza dei chupiti".
Ebbene si.
Potevo forse trovare un impiego temporaneo serio...?!
Non direi proprio :)
poi magari un giorno vi parlo anche dell'altro hahaha

Non c'è lavoro più adatto per comprendere quanto la gente stia messa male... se Samuel Beckett avesse saputo.. eehh.. questa è la realtà, altro che teatro dell'assurdo..!


Piccolo bancone di legno nero.
La martymanny dietro al bancone, in magliettina giallo acceso.
Sul bancone solamente due bottiglie di Havana e succo alla pera.
Parete di sfondo rosa, su cui è appesa una lavagnetta.
Sulla lavagnetta una scritta in gesso bianco "SHORT 3€".

Piccola lampada vicino alla parete.

Avventore #1: "Ciao mi fai un mohito?"
martymanny (indicando la lavagnetta, sorridendo): "ehh no mi spiace qui facciamo solo shottini rum e pera, prova in sala 2 che c'è il bar con tutti i drink"
Avventore #1: "Ah ok..." (ci pensa su) .. .. (e serio dice:) "ok dai fammi un Gin Lemon"
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Avventore #2: "un chupito, però con tre bicchieri di rum e due di succo alla pera"
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Avventore #3: "Ciao mi fai un chupito? Però lo bevi tu? Te lo offro"
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Avventore #5: "Ciao due chupiti. Anzi tre. Anzi due. Anzi tre"
(..e se li beve da solo!)
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Avventore #6: "sei così bella che se inizio a bere chupiti diventi solo più brutta"
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Avventore #8: (probabile collega del #1): "ciao, cosa posso bere....?"
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Avventore #11: "oh secondo me tu hai studiato per fare i chupiti. lo si capisce dall'orologio"
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Avventore #15: "ciao belle tettine. ma sai che come li fai tu gli shottini non li fa nessuno? ora. le cose possono sembrare collegate ma non è così. me ne offri uno o due..?"
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Avventore #16 (+ random +1): "non c'è un modo per uscire da qui? che caldo. sai, sono claustrofobico. eeh dai fammi chupito và"
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Avventore #19 (+ random +1): "ciao sentiii.. ce l'hai il ragazzo?"
martymanny: "si, guarda, è proprio li fra l'altro"
Avventore #19 (+ random +1): "ah. ma se mi metto una maglietta rossa anche io poi tu ti metti con me? ho sempre sognato una ragazza che mi prepari da bere"
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Avventore #23 (+ random +5): "ti posso chiedere un favore? un favore grandissimo? un favore che davvero se lo fai sei un mito? mi riempi questo (mostra un bicchiere gigantesco) di rum.....?"
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Avventore #23*(random): "ma qui ci sono solo chupiti rum e pera? ah cazzo. Spè. Ma quanto costa? 3 euro? eh sticazzi. ma li devo dare a te i 3 euro? ah no la tessera cazzo. dai fammene due, ecchecazzo scusa eh"
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Avventore #23*(random)al quadrato: "graandeeeee graande"
(e se ne va, senza ordinare niente)
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Conclusioni:
L'alcool fa brutti scherzi.

Glocal

"think globally act locally"

del tipo, eliminiamo la cellulite dalla faccia della terra, applichiamo la crema sulle chiappe.

venerdì 9 maggio 2008

frammenti


..con l'avvento delle fotografie digitali (dio benedica loro ma soprattutto il mio diletto photoshop) ci siamo lasciati alle spalle alcune piccole sfumature..

ci siamo persi per strada l'attesa dello sviluppo di una mitica polaroid, che da grigia diventava colorata.. era un po' come guardare un fiore sbocciare, con il lento movimento dei petali che si aprono...

ma soprattutto quel che ci siamo persi è la tangibilità, la materialità in sè della foto.
le prossime generazioni avranno sensazioni di ricordo principalmente attraverso uno schermo, e non toccando con mano la superficie degli album di cartone con i separatori in carta di riso e le pellicole trasparenti copri-fotografia.. o anche quei libretti con le pellicole doppie trasparenti e sottilissime, da cui immancabilmente esce qualche foto non inserita bene, piena di ditate o sgualcita, o al contrario la mancanza di una qualche foto estratta e mai più rimessa al proprio posto.

non so se rendo l'idea, ma anche solo il baciare la foto della più carino/a della classe o il nascondere sotto al cuscino la foto di quel ragazzino/a di cui avevi la cotta giusto per far finta di sentirlo dormire guancia a guancia con te, era un qualcosa di più fisico rispetto alla sola contemplazione tramite cristalli liquidi..
inoltre quella stessa foto a distanza di tempo acquista valore perchè è vissuta, sbiadisce un po' nonostante la conservazione in luoghi riparati.. invecchia un po' con te.
e a distanza di anni vedi sul retro la firma dei tuoi compagni di classe con qualche dedica stupida e/o incomprensibile che ti fa ridere, oppure intravedi il segno delle tue labbra su quella superficie e cominci a sorridere..
Quello che capiterà sempre più raramente di vedere, ad esempio sono i pezzi di fotografie strappate: alcune per un amore finito, altre per censura (mia nonna ha tagliato i pezzi di foto in cui si intravedevano le minigonne-troppo-minigonne di mia mamma!), altre perchè venute male e quindi buffissime (ora facciamo direttamente "erase" dalla fotocamera, o le trasciniamo nel cestino sul desktop).
Grande spunto nel film Il favoloso mondo di Amèlie con l'album di frammenti di fotografie delle macchinette.. molto romantico, molto intrigante.

Concludo questo post nostalgico lasciandovi a un sito interessantissimo, in cui hanno raccolto foto ritrovate qua e là, la cosa che ha colpito me è proprio la pubblicazione di frammenti di fotografia :)
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